Ai membri dell’Istituto ­Mater Boni Consilii e a tutti i suoi amici: in memoriam

Ai membri dell’Istituto ­Mater Boni Consilii e a tutti i suoi amici: in memoriam

“Laudemus viros gloriosos, et parentes nostros in generatione sua…” (Ecclesiastico, 44, 1 ss).

Il 27 febbraio di ogni anno non è un giorno come gli altri per il nostro Istituto Mater Boni Consilii, i cui membri e amici si riuniscono attorno all’altare ov’è celebrato il Santo Sacrificio della Messa, l’Oblatio munda annunciata da Malachia, in suffragio dell’anima di Mons. Michel-Louis Guérard des Lauriers, e ricordando altresì l’anima di Mons. Umberto Benigni: entrambi, in questa data, lasciarono questo mondo e furono chiamati da Dio all’eternità.

Da prima ancora della fondazione del nostro Istituto, sacerdoti appena ordinati, decidemmo di riprendere la bandiera del Sodalitium Pianum di Mons. Umberto Benigni: era il 1982. Dopo aver lasciato la Fraternità San Pio X nel dicembre del 1985, è stato l’incontro con Mons. Guérard des Lauriers, il 24 settembre 1986, a dare al nostro Istituto la sua forma, e a tracciare la sua via, rispondendo così la Provvidenza alla domanda di Buon Consiglio rivolta alla Vergine Maria. Oggi, ci gloriamo di essere ancora fedeli alla scelta di allora.

Abbiamo già più volte tratteggiato – in convegni, conferenze e su Sodalitium – la vita di Mons. Umberto Benigni (nato a Perugia il 30 marzo 1862, e morto a Roma il 27 febbraio 1934) e di Mons. M.-L. Guérard des Lauriers (nato a Suresnes il 25 ottobre 1898, e morto a Cosne-sur-Loire il 27 febbraio 1988), per cui non vi ritorneremo in questa breve commemorazione. Vorremmo ricordare invece, al di là delle inevitabili differenze nelle personalità così originali del sacerdote italiano e del religioso francese, alcuni tratti che li accomunano.

L’uno e l’altro furono uomini di profonda e vasta cultura, chiamati dalla Chiesa a insegnare a Roma all’élite del clero cattolico: storico, Mons. Benigni, filosofo, teologo e matematico, Padre Guérard, entrambi furono fedeli alla Tradizione e nello stesso tempo moderni, originali e innovativi. Simile fu la parabola della loro vita: stimati dai Sommi Pontefici (Leone XIII e San Pio X per Mons. Benigni, Pio XII per Padre Guérard), onorati e stimati nella Chiesa dei tempi migliori, non temettero, cambiati i tempi, di perdere tutto per fedeltà alla Verità: incarichi, fama, onori. L’ultima parte della vita fu, per l’uno e per l’altro, un susseguirsi di abbandoni, un vero martirio morale, vissuto in una grande povertà, sottomessi a una damnatio memoriæ che veniva non solo dai nemici ma anche da chi avrebbe dovuto o era stato amico.

Mons. Benigni fu la bestia nera del modernismo, il collaboratore di san Pio X nel combattere con ogni mezzo la cloaca di tutte le eresie; Mons. Guérard des Lauriers affrontò prima la nouvelle théologie, figlia ed erede del modernismo, e poi il modernismo trionfante al Vaticano II: stessi nemici, stessa battaglia. Inimitabile lo stile di entrambi, la loro franchezza di parola, anche nella polemica e l’ironia verso i nemici interni ed esterni della Chiesa, e dei falsi amici, all’esempio di Cristo (cf Summa Theologiæ, III, q. 42, a. 2).

L’uno e l’altro lavorarono incessantemente, senza risparmiarsi fino agli ultimi giorni di vita. Il loro programma fu quello di san Pio X : “restaurare tutto in Cristo”. Mons. Benigni, da storico, e militante controrivoluzionario, denunciò il secolare lavoro dei nemici di Cristo e della Chiesa, in primis della Sinagoga. Mons. Guérard des Lauriers, sulle tracce di san Domenico e di san Tommaso, fedele alla sua vocazione di frate predicatore, denunciò nel volontarismo l’errore intellettuale che indebolì e infiacchì – fin dall’autunno del medioevo – il pensiero cattolico. L’uno e l’altro sono stati fedeli servitori di Colui che è Via, Verità e Vita. Li abbiamo voluti ricordare così.

Verrua Savoia, 27 febbraio 2015